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Norme e Criptovalute: EU e Consob hanno citofonato...



Chi segue il mondo blockchain e in particolare tutti i temi che gravitano attorno alle criptovalute e ai criptoasset, avrà notato come all'inizio 2020 sia la Consob che l'Unione Europea hanno pubblicato due importanti rapporti con l'obiettivo di fare il punto della situazione sul fronte regolamentare. Il tutto è stato realizzato, in entrambi i casi, partendo da una consultazione pubblica sia verso player di mercato sia a chi opera, o dal punto di vista legale o dal punto di vista economico, nel mondo delle criptovalute.


"Le offerte iniziali e gli scambi di cripto-attività" è il documento redatto da Consob che si apre con l'introduzione delle principali terminologie tecniche che appartengono al mondo blockchain. Seppur informazioni note ai più che vivono quotidianamente queste tematiche, è importante sottolineare come finalmente una organizzazione come Consob si adoperi per diffondere informazioni chiare non esagerando nei tecnicismi, effettuando un passo importante per aumentare il livello di informazione anche per i non addetti ai lavori.

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Dopo una parte introduttiva il report propone approcci normativi che, prendendo spunto dalle indicazioni raccolte dai diversi partecipanti, intendono aiutare il legiferante nel disciplinare tutte quelle cripto-attività che non sono assimilabili agli attuali strumenti finanziari (vedi Token, ICO, ecc, ecc). L'obiettivo di queste leggi, viene fatto notare nel documento stesso, non deve essere volto a bloccare l'attività delle criptovalute, bensì essere in grado di tutelare l'investitore e permetterne l'utilizzo in modo trasparente.


Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagineL'approccio al documento della Comunità Europea è diverso, già dal titolo "Thirty Recommendations on Regulation, Innovation and Finance" emerge la volontà di dare delle possibili linee guida. Non a caso nell'introduzione Philipp Paech, Chairman del Expert Group on Regulatory Obstacles to Financial Innovation (ROFIEG), chiarisce subito l'obiettivo del documento:

With this report, we present our “Thirty Recommendations” on how to create an accommodative framework for technology-enabled provision of financial services (‘FinTech’) in the EU. They cover all segments of the financial sector, all types of novel technologies, a wide range of business casescurrently observed and all types of market players. [... ...] We opted for this all-encompassing approach in order to avoid that sectoral action (i.e.Recommendations for specific market segments, etc.) would risk additional regulatory fragmentation, given the potential applications of technologies within (and outside) the financial sector.
In sostanza ci avverte fin da subito che hanno optato per un approccio onnicomprensivo al fine di evitare una frammentazione normativa che può "minare" le potenziali applicazioni della blockchain nel settore finanziario. Il documento, dopo aver condiviso la terminologia comune che sarà adottata, prosegue per punti nel affrontare dettagliatamente i temi che la comunità Europea ritiene debbano essere approfonditi quanto prima nell'ambito Fintech.

A chi è interessato al mondo crypto consiglio la lettura di entrambi i documenti, in quanto sono in grado di dare uno spaccato di come Italia e Europa si stanno avvicinando al mondo FinTech: non vedere la blockchain come una minaccia, ma una opportunità! :-)

Tutto sarà a portata di wallet ?

In questa chiusura di 2019, possiamo tranquillamente affermare che finalmente si parla sempre più di #blockchain, non come solo veicolo per i famosi bitcoin, ma come tecnologia abilitante per l'erogazione di determinati servizi (notarizzazione e self sovereign identity giusto per citarne alcuni). Ma se parliamo di blockchain, dobbiamo parlare anche di uno strumento essenziale per l'interazione con la blockchain: il wallet.

Ma che cos'è un wallet? Il portafoglio (giusto per tradurre brutalmente) ? Per rispondere in modo chiaro e semplice a questa domanda vi consiglio di visualizzare questo video di Marco Crotta che ci da rapidamente la risposta alla nostra domanda.

Capito cos'è il Wallet, ovvero il "contenitore" delle chiavi pubblica e privata necessarie per poter interagire con la blockchain e quindi effettuare delle transazioni, cerchiamo di analizzare come questo strumento che può cambiare il nostro modo di approcciare ai servizi.

Nel precedente articolo (La blockchain Europea si prepara ad accendere i motori), abbiamo raccontato come l'unione europea ha fatto partire il progetto #EBSI e con esso ha identificato determinati use case. A fine novembre EBSI, proseguendo nella sua linea comunicativa per l'avvio dei propri progetti, ha lanciato un video in cui si enfatizza le diverse possibili interazioni con i servizi europei, ma sopratutto viene dato risalto alla centralità del wallet per il cittadino europeo.


L'univocità del Wallet, all'interno della blockchain, dovrebbe permettere quindi di identificare direttamente le attività di un indirizzo pubblico, sia esso associato ad una persona, ad un software o ad un hardware


Capiamo quindi che il proprio Wallet non è più solo lo strumento con cui utilizzare le proprie criptovalute (bitcoin o ether o altro siano), ma uno strumento che ci permette di tracciare ed identificare univocamente le operazioni sulla blockchain.

Quanto fino ad ora detto consente di aprire a nuove soluzioni, come ad esempio poter associare ad una chiave pubblica (indirizzo del wallet) la proprietà di una licenza software, oppure rendere possibile la verifica del possesso di un determinato titolo di studio (vedi Diplomas di EBSI) o di una data certificazione e perché no verificare che l'assicurazione di un'auto non è scaduta!

Va da se che mediante il proprio wallet avremo sempre più a portata di mano l'occasione di interagire, in modalità sicura, anche in campi che fino ad oggi non ne avevano la possibilità, ma sopratutto la garanzia della univocità e immutabilità delle informazioni associate alle nostre "chiavi".

E tu ce l'hai un wallet ?

La blockchain Europea si prepara ad accendere i motori



L'autunno è arrivato e mentre in Italia stiamo aspettando l'emanazione delle regole tecniche in ambito DLT e blockchain da parte di AGID, (D.L. 14 dicembre 2018 n. 135 convertito in legge con L. 11 febbraio 2019, n. 12), la comunità Europea ha ufficializzato la roadmap e i primi progetti della European Blockchain Services Infrastructure (EBSI). Ma chi è EBSI e quale ruolo strategico può avere per la blockchain in europa ?

Per rispondere a questa domanda bisogna che capiamo chi sono gli attori in gioco e dare qualche indicazione temporale.

Già da diversi anni l' EU finanzia progetti innovativi sulla blockchain (come ad esempio DECODE - blockchain for privacy e MHDMD - blockchain for ehealth), ma è sempre più evidente che non basta solo questo tipo di intervento. Il 10 Aprile 2018, 21 Stati membri delle CE sottoscrivono una Partnership sui temi Blockchain (European Blockchain Partnership - EBP), con il principale obiettivo di lanciare una Blockchain dell’Unione Europea.  Mariya Gabriel, commissario europeo per l'economia e la società digitali, ad accordo firmato dichiara,

In the future, all public services will use blockchain technology. Blockchain is a great opportunity for Europe and Member States to rethink their information systems, to promote user trust and the protection of personal data, to help create new business opportunities and to establish new areas of leadership, benefiting citizens, public services and companies. The Partnership launched today enables Member States to work together with the European Commission to turn the enormous potential of blockchain 

fissando quindi fin da subito gli obiettivi strategici europei sul fronte di nuove opportunità di business e di espansione dei servizi al cittadino europeo, senza tralasciare il rafforzamento della gestione dei dati personali (GDPR).

Il primo atto della partnership è stato quello di istituire la European Blockchain Services Infrastructure e calendarizzare una serie di meeting europei volti proprio a definire la tecnologia necessaria alla realizzazione degli obiettivi che la partnership stessa si pone.

L'Italia non era tra i primi firmatari, ma fortunatamente il 27 Settembre 2018 avviene la sottoscrizione di questo accordo anche da parte della nostra nazione portando quindi anch'essa il proprio contributo nel disegno di EBSI.

Durante tutto il 2018 e i primi del 2019 vengono effettuati diversi incontri e tavole rotonde in cui anche la politica viene invitata a prendere importanti decisioni.

Arriviamo quindi ad inizio Settembre 2019 quando EBSI annuncia che con 4 Milioni di Euro di investimento, utilizzati nel ultimo trimestre del 2019 e per tutto il 2020, avvia le attività per la realizzazione dell'infrastruttura software necessaria alla erogazione dei 4 Use Case individuati:
  • Notarisation - Notarizzazione, ovvero creare registri distribuiti digitali e affidabili; dimostrare l'integrità dei dati ovvero certificare temporalmente con garanzia di immutabilità.
  • Diplomas - Restituire il controllo ai cittadini delle loro informazioni in ambito Education; ridurre significativamente i costi di verifica e migliorare la qualità del dato e la fiducia nell'autenticità dell'informazione condivisa.
  • European Self-Sovereign Identity - Consentire ai cittadini europei di creare e controllare la propria identità anche oltre confine senza fare affidamento su autorità centralizzate.
  • Trusted Data Sharing - Condividere in modo sicuro i dati tra le autorità doganali e fiscali nell'UE.
Ogni paese della comunità, che ha aderito, sarà un nodo di questa infrastruttura mantenendo così una forte connotazione di decentralizzazione.

Consultando le pagine del wiki della Comunità Europea nell'area Connecting Europe Facility* (CEF), è presente una sezione denominata EBSI che raccoglie tutti i dettagli: scorrendo le informazioni l'occhio cade su questa big picture architetturale

evidenziando come la blockchain sia la componente trasversale su cui "appoggiare" le informazioni che andranno condivise tra i diversi servizi.


Queste prime informazioni non chiariscono che tipo di blockchain verrà creata, come dialoga con le blockchain esistenti e come sarà possibile interagire con questa infrastruttura. Proseguendo però nella navigazione del wiki dell'unione è possibile consultare uan dettagliata presentazione di Joao Rodrigues Frade (Head of Sector Digital building blocks, DIGIT) dal titolo Advancing digital transformation with Blockchain in cui abbiamo una visione più tecnica del progetto.

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In questo dettaglio risalta un'importante novità: Blockchain Middleware API. Grazie a questa componente si permette il dialogo tra i servizi (use case) e le differenti implementazioni di blockchain esistenti, quindi non solo EBSI!

Questo approccio "aperto" di EBSI sarà sicuramente un elemento acceleratore nella realizzazione del progetto, vista la possibilità di adottare soluzioni anche di mercato (Hyperledger, Alastria's Quorum, ecc.) per erogare i propri servizi.

Quanto messo in campo fino ad ora da EBSI è molto importante e come tale è da tenere monitorato nei prossimi mesi: ci troviamo davanti ad una svolta tecnologica e di approccio all'interno della comunità europea che sicuramente può avere effetti positivi nella definizione di nuovi servizi e generare di conseguenza nuove opportunità a chi opera nel settore.

* CEF- strumento finanziario dell'UE volto a migliorare le reti europee anche in ambito telecomunicazioni




l'ABC della blockchain

L' ultimo post enfatizzava il prossimo riconoscimento giuridico di alcuni aspetti della blockchain. Se non avete idea di cosa sia la blockchain, questo è il post giusto da leggere! Se sapete tutto sulla blockchian, probabilmente  troverete questo post elementare e troppo semplicistico.

La blockchain è un database decentralizzato nel quale è possibile eseguire solo operazioni di insert e select.
Questa definizione copre il 90% degli aspetti funzionali legati alla blockchain. Vediamo di capire quali sono le "dietrologie" della definizione.

→    la blockchain è un database : Non vi aspettate il classico database. Non esistono tabelle. Non esiste un linguaggio di query tipo SQL. Come per i database relazionali non esiste una sola marca e modello di blockchain. Ne esistono diversi tipi con caratteristiche che possono essere MOLTO differenti. La più famosa è quella su cui si scambiano i Bitcoin, ma ne esistono MOOOOOOOLTE altre, ad esempio Ethereum, Ripple, Hyperledger, EOS, etc..

→    è un database decentralizzato : questa parolina "decentralizzato" è IMPORTANTISSIMA!!! Chi non ha dimestichezza con l'argomento, tende a confondere il termine distribuito con il termine decentralizzato. Mi spiace ma sono due concetti MOOOOOLTO diversi. Chiedo (in anticipo) venia ai filosofi... La mia spiegazione sarà approssimativa, ma vorrei che chiunque possa capire.
In un sistema distribuito tipicamente esiste un nodo centrale che governa il lavoro degli altri; l'obiettivo comune è un miglioramento delle prestazioni generali del sistema.
In un sistema decentralizzato NON esiste un nodo che governa gli altri; l'obiettivo comune da perseguire è l'affidabilità, a costo di generare competizione tra i partecipanti.

→    è possibile eseguire solo operazioni di insert e select : la natura della blockchain NON PERMETTE di eseguire modifiche alle informazioni già salvate, a meno di un costo ENORME; tipicamente eseguire modifiche alle informazioni è antieconomico.
Per ora non mi addentrerò nella dimostrazione di questo assunto, sicuramente ci sarà modo di parlarne in futuro. E' importante averne coscienza perchè tutto gira attorno a questo concetto.

Tutto qui? Si e no... I concetti base sono questi, farciti con un'elevatissima dose di algoritmi crittografici e funzioni di hashing.

Chi si trova per la prima volta di fronte a questa evidenza è portato a pensare : ma allora chi me lo fa fare di passare alla blockchian? Il mio DB relazionale è MOLTO meglio, ha molte più funzionalità!
Questa affermazione può essere VERISSIMA!!!!!!!!!!
Infatti la blockchain non è la panacea di tutti i mali e non è da usare indiscriminatamente in qualsiasi ambito.
Tom Davies ha creato questo semplice processo decisionale :


Le domande inserite nei riquadri rosa sono un ottimo punto di partenza. Se dopo aver seguito questo processo avete ancora dei dubbi, allora è il caso che approfondiate l'argomento!